Mi ricordo ancora il primo piano di azione che mi feci in autonomia quando non ne potevo più dei sintomi della premenopausa (che inizialmente avevo ignorato, sperando che sarebbero passati da soli e in fretta).
Era un piano che prendeva in considerazione il mio stato di quel momento, in cui il sintomo più fastidioso erano le vampate di calore. Se ci soffri, sai che non sono soltanto fastidiose botte di calore, ma portano con sé una sensazione di malessere ben più ampia, che nel peggiore dei casi per me arrivava ad una sensazione di mancamento, come se dovessi svenire anche da sdraiata.
Il mio precedente equilibrio era andato perso quasi del tutto e quindi capii che era giunto il momento di accettarlo e lavorare per costruirne uno nuovo.
Dovevo partire dalla comprensione dei sintomi (cosa il corpo mi sta comunicando attraverso di essi?) e poi iniziare a trattarli, sul piano fisico, ma anche energico, psico-emotivo e spirituale.
In questo articolo ti ho già parlato di quanto sia fondamentale lavorare sulle emozioni e ti ho raccontato cosa ho fatto io per lavorare sul piano psico-emotivo ed anche spirituale.
Mentre in quest’altro articolo ti ho spiegato come l’alimentazione energetica secondo la medicina tradizionale cinese abbia dato il contributo maggiore per il riequilibrio sul piano fisico ed energetico.
In aggiunta a quanto ti ho già detto nei precedenti articoli, sulla base delle manifestazioni dello stato di premenopausa in cui mi trovavo e sulla base delle mie competenze di naturopata, mi stilai un vero e proprio piano di azione, per lavorare sul piano fisico. Presi un file Excel ed iniziai a scrivere.
Prima di tutto avevo bisogno di tornare a fare attività fisica con costanza e per me attività fisica è sinonimo di yoga. Sentivo però il bisogno di un’attività più dinamica dell’hatha yoga che ero abituata a praticare ed una mia amica insegnante di yoga mi consigliò di provare il vinyasa yoga, che è proprio uno yoga dinamico (ne abbiamo parlato con Romina Cadonici in questa diretta Instagram).
Poi, prima ancora di stilare uno schema alimentare da seguire costantemente nel lungo periodo (e che ovviamente era personalizzato per il mio caso), mi sono preparata un programma detox, della durata di due mesi, che fosse specifico per la depurazione del fegato (che nei casi di perimenopausa è generalmente l’organo più in sofferenza).
Infine mi sono auto-consigliata degli integratori naturali.
Più avanti ti farò un elenco degli integratori che generalmente è utile assumere in perimenopausa, sebbene debba fare prima una doverosa premessa: gli integratori variano in base alle manifestazioni che tu presenti, perciò il trattamento con i rimedi naturali (come tutto il resto) deve necessariamente essere personalizzato, per poter essere davvero efficace e non presentare eventuali effetti collaterali (mai assumere integratori naturali in autonomia, perché contengono sostanze chimiche che, seppur naturali, interferiscono con i processi biochimici del nostro organismo). L’elenco che seguirà ha dunque uno scopo divulgativo, per darti un’idea di quali potrebbero essere gli integratori utili anche per te.
- Cardomariano, carciofo, tarassaco e aloe sono piante che depurano il fegato (ovviamente devono essere associate ad una specifica alimentazione).
- Galium aparine, betulla ed equiseto possono essere utili per ampliare la detossinazione in modo che venga ripulito dalle tossine anche il sistema linfatico; possono essere indicati in caso di gonfiore, ritenzione idrica e senso di pesantezza in particolare agli arti inferiori. Tutti gli integratori che lavorano sul sistema linfatico devono essere assunti insieme ad un appropriato quantitativo d’acqua, che varia da 1,5 a 2,5 litri d’acqua al giorno, a seconda della stagione e delle specifiche condizioni della persona.
- Trifoglio rosso, soia e salvia contengono isoflavoni, che sono considerati dei fitoestrogeni, poiché hanno struttura e funzione simile a quella dei nostri estrogeni. Queste piante possono supportare il riequilibrio del nostro corpo in questa nuova fase di vita che sta attraversando e possono aiutarci anche a trattare le fastidiose vampate. Sono inoltre dei potenti antiossidanti, che contrastano i processi d’invecchiamento.
- La cimicifuga racemosa è un’altra pianta che ci può aiutare con le caldane ed i disturbi ad esse correlati; è anch’essa un antiossidante, ma non contiene fitoestrogeni.
- Anche il polline, pur esercitando altri meccanismi d’azione, può aiutare ad alleviare le caldane e contrastare i processi d’invecchiamento. L’inibizione del re-uptake della serotonina può contribuire a migliorare anche l’umore. Inoltre, per sua natura, il polline è ricchissimo di sostanze nutrienti. Attenzione però a non assumerlo se si soffre di allergie.
- Gli integratori di omega 3 anche svolgono una completa azione nel supportare il riequilibrio del corpo in menopausa, aiutandoci anche con le vampate di calore e contribuendo a prevenire eventuali disturbi cardiovascolari e di osteoporosi. Potrebbe diventare d’obbligo assumerli in caso di vegetarianesimo e veganesimo.
- Importante è anche l’associazione delle vitamine D3 e K2, perché, tra i moltissimi benefici che porta l’associazione di queste due vitamine, c’è proprio il mantenimento delle ossa sane. Anche di queste l’assunzione potrebbe diventare obbligatoria in caso di vegetarianesimo e veganesimo.
PS Il mio servizio per trattare i disturbi da pre e menopausa è Nion.