Secondo la medicina tradizionale cinese, l’autunno è la stagione associata alla loggia Metallo e gli organi che in questa stagione devono essere curati maggiormente, perché rischiano di andare in disequilibrio, sono colon (ovvero intestino crasso), apparato respiratorio e pelle.
In questo articolo ti parlerò del colon, (per apparato respiratorio e pelle ho già in programma di parlartene in altri due articoli separati), e di come mantenere il benessere intestinale da un punto di vista fisico.
In questo periodo prendersi cura del colon è importante:
- Se stai bene e vuoi fare prevenzione, (considerato anche che la prevenzione nei confronti dei malanni invernali passa anche per la cura del colon);
- Se stai bene, ma hai il colon come organo più debole, (questo è ad esempio il caso della costituzione iridologica mista), dunque è necessario rinforzarlo sempre attraverso la prevenzione;
- Se non sei malata, ma soffri di disequilibri funzionali legati al colon, dunque è giunto il momento per riequilibrarli.
Le funzioni del colon
- È un organo dedicato all’eliminazione, infatti è nel colon che si formano le feci ed è mediante il colon che queste vengono espulse dal corpo.
- È l’organo dedito allo scambio, infatti è il colon che decide quanta acqua trattenere, riassorbendola, dalle feci ed è suo compito trattenere le vitamine ed i sali minerali (i cosiddetti micronutrienti, assolutamente fondamentali per il corretto svolgimento delle attività fisiologiche). In sostanza, il colon ha la capacità di selezionare che cosa trattenere, in quanto utile all’organismo perché lo nutre, e cosa lasciar andare perché non serve o, addirittura, è nocivo.
- È il nostro secondo cervello, in quanto dotato di tessuto neuronale e si comporta come un sistema nervoso autonomo; qui viene prodotta anche la maggior parte della serotonina (circa il 90%), che è un importante neurotrasmettitore per il benessere psico-fisico.
- Qui risiede il microbiota intestinale, che costituisce la maggior parte del microbiota di tutto l’organismo. Il microbiota è il nostro “organo invisibile”, costituito da miliardi di microrganismi, (si pensa superino in numero anche le cellule), tra diverse specie di batteri, virus e funghi, che convivono in equilibrio tra loro. Non solo, questi svolgono funzioni fondamentali per la nostra salute ed il nostro benessere, ad esempio lavorando in sinergia con il sistema immunitario per difenderci dagli attacchi esterni.
È chiaro quindi che ciò che agisce negativamente sull’intestino ha un impatto negativo anche sul sistema nervoso e sul microbiota (e tutto ciò a cui esso è collegato), e viceversa.
Un medico e naturopata americano del Novecento, Bernard Jensen, si convinse (in seguito alla sua esperienza) che ogni malattia ha origine dall’intestino e quindi, di fronte a qualsiasi malattia o alterazione funzionale, prima di iniziare un qualsiasi altro trattamento, egli partiva dal purificare questo organo mediante la idrocolonterapia. Sebbene io non pensi che tutte le malattie abbiano origine dall’intestino e sebbene non sia una sponsor dell’idrocolonterapia, sono assolutamente convinta che la salute intestinale (e del suo microbiota) sia fondamentale per la salute fisica.
I più comuni disequilibri intestinali
- Disbiosi intestinale, ovvero un’alterazione della flora batterica (intesa anche come virale e micotica), che genera numerosi disturbi, quali gonfiore all’addome (in particolare nelle ore successive ai pasti), dolori addominali, meteorismo, ecc. La disbiosi intestinale può causare anche stanchezza
- Stitichezza, che il più delle volte ha la sua causa originaria sul piano emozionale
- Diarrea
- Colon irritabile, che, come la stitichezza, anch’esso ha per lo più la sua causa sul piano emozionale
- Intolleranze alimentari
Cause fisiche dei disequilibri intestinali
- Alimentazione sregolata e non idonea
- Eccesso di farmaci (so che non lo diresti mai, ma peggiori degli antibiotici sono i cosiddetti farmaci antiacido, ovvero gli inibitori di pompa protonica che hanno il compito di ridurre drasticamente l’acidità dello stomaco)
- Ingerimento di tossine in generale
- Sedentarietà
Rimedi per i disequilibri intestinali
L’alimentazione è ancora una volta la prima chiave da usare sia per depurare l’intestino che per riequilibrarlo; in particolare per il colon è importante:
- Evitare cibi industriali, confezionati e già pronti;
- Evitare cibi raffinati come carboidrati raffinati e grassi saturi;
- Evitare cibi fritti;
- Evitare bevande confezionate e bevande gasate;
- Introdurre i cereali, come riso, farro, avena, ecc. (integrali solo nel caso in cui si voglia fare prevenzione e non se si soffre di disequilibri intestinali);
- Aumentare la quantità di frutta e verdura, per aumentare l’apporto di fibre, ma soprattutto di micronutrienti;
- Assumere un po’ di burro non cotto (basta una noce al giorno, volendo anche a colazione), meglio se ghee (burro chiarificato), poichè l’acido butirrico è importante nel ripristino della funzionalità della membrana intestina.
L’attività fisica moderata è importante per aiutare il nostro colon a depurarsi e a svolgere correttamente le proprie funzioni, in particolare perché stimola la peristalsi, contribuendo all’eliminazione ed evitando che le scorie ristagnino causando intossinazione.
Tra i rimedi naturali ce ne sono molti che apportano benefici al colon, ma la loro scelta andrebbe valutata sulla base dei disequilibri di cui soffre la persona.
- Sicuramente no ai probiotici, soprattutto se fai da te, quando c’è gonfiore o meteorismo. Questo per vari motivi, primo fra tutti è che nella disbiosi intestinale c’è un sovrannumero di microrganismi che sta causando disfunzioni e, assumendo probiotici, non si fa altro che incrementare il sovrannumero, contribuire al disequilibrio e peggiorare i disturbi. Inoltre i probiotici, nonostante possano essere molto utili in un lavoro di prevenzione, non devono essere presi a caso, ma secondo un criterio, poiché all’interno del colon non vivono le stesse popolazioni di microrganismi in ogni zona. Infatti, in zone diverse del colon ci sono diverse condizioni chimico-fisiche, come diversa concentrazione di ossigeno e diverso pH, dunque i microrganismi che abitano in ogni zona del colon sono diversi tra loro. I probiotici vanno consigliati di un certo tipo se si vuole rafforzare o riequilibrare una certa zona e deve essere dunque effettuato un ripopolamento microbiotico mirato, specialmente a disbiosi risolta (in tal caso sono utili per stabilizzare la funzione della membrana intestinale, che svolge la funzione di scambio detta sopra).
- Ai probiotici sarebbe meglio preferire i prebiotici, come ad esempio l’inulina, che sono delle sostanze organiche (oligosaccaridi) non digeribili (quindi arrivano intatte al microbiota), in grado di nutrire la flora batterica e stimolare selettivamente ed in maniera “salutare” la crescita di alcuni batteri in particolare.
- In questo periodo è a mio avviso particolarmente indicato il succo d’aloe, perché depura l’intestino, facilita la peristalsi e regolarizza in generale le funzioni intestinali, oltre ad essere ricco di micronutrienti e a non presentare generalmente effetti collaterali.
- Gli olii essenziali, se consigliati con criterio, (quindi anche qui è sconsigliato il fai da te e comunque non vanno assunti quando si hanno disturbi allo stomaco), in caso di disbiosi intestinale possono contribuire al riequilibrio della flora batterica, perché regolarizzano il sovrannumero di microrganismi, riportando equilibrio tra le varie specie. Ottimi olii essenziali in tal senso sono: melaleuca (tea tree oil), cannella e pompelmo.
- Il colostro è particolarmente indicato nei disturbi causati da uno squilibrio degli organismi micotici (i funghi) e contribuisce al ripristino della funzionalità della membrana intestinale.
- La moringa oleifera è una pianta che stabilizza la membrana intestinale, tutelandone la funzionalità.
Infine, al lavoro sull’intestino è bene sempre affiancare anche un lavoro sul sistema digestivo in generale, poiché, per una corretta funzionalità dell’intestino, le fasi della digestione devono essere svolte correttamente, in maniera che all’intestino (e al microbiota in esso ospitato) non arrivi cibo indigesto, che ne causi un disequilibrio.