Una volta, durante la pausa di una giornata di lezione d’Iridologia, raccontai al mio amato prof (dr. Lucio Birello) che avrei trascorso l’estate successiva tra le montagne ed i boschi dell’Alto Adige. Non trascorrevo le vacanze estive in montagna da quando ero piccola e quell’anno sentivo dentro di me un desiderio fortissimo, talmente intenso che mi stava causando un malessere emotivo, che probabilmente sarebbe durato finché non fossi arrivata in Alto Adige. Già sognavo il momento in cui avrei camminato nel bosco a piedi nudi, sentendo il mio corpo finalmente immerso nella natura e a stretto contatto con la madre terra.
Lui aveva già visto la mia iride, sapeva benissimo che una mia disposizione (termine tecnico iridologico) è quella che prende il nome di tubercolinica (i nomi sono orribili e fuorvianti, lo so, ma in realtà la tubercolosi non c’entra nulla e, anzi, questa è una caratteristica innata bellissima). Le persone che hanno una disposizione tubercolinica hanno bisogno di stare all’aria aperta, soprattutto in mezzo alla natura, e di ossigenarsi continuamente.
Così Lucio mi rispose: “Il tuo non è un desiderio, è un bisogno. Che, se non soddisferai periodicamente, ti porterà a stare male, come ti senti adesso”.
Quell’anno soddisfai questo dirompente bisogno ossigenandomi in montagna e tra i boschi, toccando la terra e l’acqua dei ruscelli con i piedi nudi, e mi sentii molto, molto meglio. Continuai ad andarmene per boschi a piedi nudi anche una volta tornata a casa, finché il desiderio non si placò, o meglio, finché quel bisogno non fu completamente nutrito.
Da allora trascorro molto più tempo all’aria aperta, a camminare in mezzo agli alberi anche se in un parco di città, nutro costantemente il mio bisogno innato, seguo la mia natura, e non sono più stata “male” come allora.
Ti racconto questo per farti capire facilmente come l’Iridologia può trasformarsi da uno strumento di valutazione a trattamento naturale. In questa guida ti racconto tutto sull’Iridologia ed in questo articolo ti ho raccontato come l’Iridologia sia un potente strumento di conoscenza di sé, ma qui vorrei fare un passo in più e farti capire come conoscere te stessa può trasformarsi in un trattamento che ti porta a raggiungere il tuo benessere, fisico, psico-emotivo e spirituale.
Ognuna di noi ha delle caratteristiche innate, sia fisiche che temperamentali, che vanno riconosciute, accettate, valorizzate e, infine, concretizzate.
Se sei una persona con una capacità mentale molto sviluppata hai bisogno di capire, di studiare, di analizzare, di schematizzare. Se ti costringessero a vivere una vita caotica e sregolata ti manderebbero in tilt, perché tu avresti bisogno di seguire la tua natura ed invece ti starebbero costringendo (o tu staresti costringendo te stessa) a fare esattamente l’opposto.
Alla stessa maniera se sei una persona creativa, irrequieta, incostante, andresti in tilt se ti costringessero a vivere dentro uno schema di regole, di doveri, di limiti.
E potrei farti tantissimi altri esempi ancora.
Dunque il messaggio è: segui la tua natura. Sempre. Naturalmente nel rispetto degli altri, ma soprattutto nel pieno rispetto di te stessa. Anche perché, una persona che rispetta se stessa, avrà anche maggiore rispetto per gli altri. Ricordandoci sempre che non tutti siamo uguali ed è quindi giusto che ognuno viva secondo la propria natura (anche se è diversa dalla nostra). In caso contrario, subentrerà malessere, disequilibrio e, a lungo andare, la malattia.
Questo ragionamento non vale solo per la costituzione fisica e temperamentale, ma anche per la risoluzione di tensioni psico-emotive acquisite. L’ambiente esterno a noi, le esperienze della vita, ci modificano molto più di quanto immaginiamo. Se sono “modifiche” arricchenti, funzionali alla nostra evoluzione interiore, allora andiamo a rinsaldare noi stesse. Ma, se sono influenze castranti, esperienze negative condizionanti, generiamo tensioni (spesso inconsapevoli, ma visibili nell’iride) che ci allontanano da noi stesse, dalla nostra strada, e portano malessere nella nostra vita. Anche in questo caso, a lungo andare, può subentrare la malattia.
A quel punto è compito dell’iridologa-naturopata utilizzare tutte queste informazioni per aiutare la persona a lavorare sul proprio stile di vita, non inteso solo dal punto di vista fisico, ma anche e soprattutto psico-emozionale.
Conoscere se stesse, le proprie tensioni ed i propri disequilibri è già un passo verso la risoluzione delle problematiche. Se sei una persona sensibile ed empatica, non puoi circondarti di persone emotivamente aride, perché certamente starai male. Non per colpa degli altri, che sono come sono, ma perché sei tu a frequentare le persone sbagliate per te.
Inizia dunque ad ascoltare ed osservare te stessa. Vivi come avresti bisogno di vivere o ci sarebbe qualcosa da cambiare? Senza ansia né giudizio, ma come un’osservatrice esterna che ha bisogno di capire che cosa sta succedendo.
E ricorda che non esistono colpe, né negli altri né in noi stesse, ma solo la nostra responsabilità, che racchiude intrinsecamente il potere di cambiare le situazioni. Una volta che avrai capito come sei fatta e come funzioni, vedrai che il “trattamento” sarà più facile, naturale.
Attenzione solo a non cadere nella trappola del “io sono fatta così”, che è una cosa ben diversa dallo scoprire la propria natura. “Io sono fatta così” è spesso indice di una limitata definizione che noi (e gli altri) diamo a noi stesse per evitare il cambiamento. Rimani aperta alle meraviglie di te stessa e pronta a cambiare per tornare a splendere della tua luce più autentica.
PS Se vuoi conoscere te stessa ed imparare a seguire la tua propria natura, allora Beithe è il mio servizio che fa per te. Se invece avverti già malessere e soffri di disequilibrio, Sail è il servizio più indicato. Se invece preferisci iniziare seguendo il mio percorso gratuito, iscriviti a Muin.